Alimentazione Yogica

 

Quando si parla di alimentazione yogica
si intende un nutrimento che coinvolge in modo armonioso
il corpo, la mente e lo spirito dell'uomo.

 

L'elemento o l'alimento primo, per permettere che ciò avvenga, è il respiro, che da solo è in grado di influire su corpo - mente - spirito. Attraverso il respiro, fonte principale dell'alimentazione umana, inspiriamo prana : energia che fa funzionare tutto il nostro corpo. Ciò che è vitale in noi, quindi, è animato dal prana. Si può notare il suo effetto nel battito del cuore, nella digestione, nei movimenti, nel pensiero, ecc. Il prana è la somma di tutte le energie esistenti nel cosmo; calore, luce, magnetismo, elettricità sono sue manifestazioni. Affinché questa energia venga utilizzata ed assimilata nel miglior modo possibile, è necessario imparare a respirare con consapevolezza, correttamente ed opportunamente, a seconda delle nostre necessità fisiche.

Quando il respiro sarà controllato e il suo ritmo sarà lento e profondo, cambierà anche l'alimentazione. Impareremo a sviluppare la capacità di capire e "sentire" quali sono i cibi più adatti a noi.

Mangiare rilassati vuol dire mangiare con tranquillità, masticare bene, ingerire una minore quantità di cibo evitando di appesantirci, avere una buona digestione.
Nel momento in cui anche la mente sarà calma, allora potremo pensare allo spirito, al cuore e alla meditazione, che è lo scopo dell'esistenza umana. Infatti, attraverso la meditazione e la preghiera, riusciamo via via a modificarci, a capire cosa dobbiamo mangiare, a riconoscere i nostri errori e a scoprire chi siamo veramente. Pertanto, liberi dai condizionamenti e guidati da una nuova consapevolezza, ci accorgeremo che non sono i cibi a renderci spirituali, ma è lo sforzo spirituale o sadhana che fa evolvere la nostra coscienza, aiutandoci a comprendere come e di che alimentarci.

Tutto questo avverrà senza imposizione, senza che sia la moda a condizionare l'alimentazione, o la falsa credenza di essere migliori degli altri perché siamo vegetariani, crudisti, macrobiotici o altro (anche se magari portiamo scarpe, cinture, borse di cuoio, oppure usiamo cosmetici testati su animali e medicine contenenti sostanze animali). Se siamo vegetariani e rifiutiamo la carne che ci viene offerta con amore dagli amici, rifiutiamo anche la loro ospitalità. Infatti, abitualmente non consideriamo che l'amore, con cui viene offerto il cibo, è già di per sé un alimento.

Vi sono persone altamente spirituali che non sono mai state vegetariane…
Yoga vuol dire libertà, nel senso più assoluto della parola. Intraprendere la via della ricerca interiore significa allora abbandonare tutto ciò che la può condizionare. Il ricercatore, in quanto uomo libero, è capace di adattarsi a qualsiasi tipo di situazione ed è in grado di vivere le esperienze più disparate. Infatti, solo uno spirito libero che pratica sadhana costantemente, riesce a superare le condizioni più contrastanti.

Più lavoriamo su noi stessi, più facilmente comprenderemo qual è il cibo migliore per noi. Come un bambino, crescendo, abbandona i giocattoli, così anche noi cambieremo modo di alimentarci e sarà un cambiamento consapevole e incondizionato, ma soprattutto personale, diverso per ciascuno.
Quando invece mettiamo delle regole ferree nell'alimentazione, condizioniamo la mente a tal punto che, se per un motivo qualsiasi vengono trasgredite, insorgono sensi di colpa. Tutto ciò sicuramente non giova alla libertà interiore, anzi ci rende ancora una volta schiavi di un pensiero della mente.

L'uomo riversa sul cibo il vuoto interiore e preferisce mangiare piuttosto che guardarsi dentro, poiché guardarsi dentro fa paura.

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