Trasformare
la qualità dell'esperienza
Vedere, toccare, udire, gustare, odorare, provare una sensazione
e per l'essere umano un'operazione mentale poiché implica
l'operare delle scelte.
Quando
guardi qualcosa scegli, a livello subliminale, le sensazioni
visive delle quali vuoi essere consapevole e decidi quali
sensazioni, invece, vuoi coprire o rimuovere.
Lo stesso vale per tutte le sensazioni.
Cosa
vedi quando guardi, cosa provi quando annusi, gusti, tocchi o
sei toccato, cosa senti quando ascolti è sempre il frutto delle
scelte del tuo sistema nervoso.
La tua mente nervosa, o mente fisica, sceglie in modo automatico
sulla base di ciò a cui è stata abituata.
Una mente abituata a cogliere sensazioni spiacevoli, deprimenti,
contribuirà a portare l'individuo verso una visione della vita
negativa e mediocre, mentre una mente abituata a cogliere
sensazioni piacevoli, entusiasmanti, contribuirà a guidare
l'uomo attraverso un'esistenza brillante e piena.
Tanto più
il senso della vita che possediamo è entusiasmante, quanto più
i nostri circuiti energetici e i nostri chakra si aprono
all'energia vitale, e quanto più i nostri centri energetici
sono aperti, tanto più il senso della vita che possediamo
diviene luminoso e positivo.
Percepire
l'orrore e la mediocrità è un'abitudine dalla quale dovremmo
decidere di liberarci.
Poiché la qualità delle nostre percezioni si basa sulla
ripetitività, bisogna innanzitutto cercare di sottrarre il
nostro sistema nervoso al modo di percepire convenzionale che è
proprio di questa umanità giacché esso ha fatto dell'orrore e
della mediocrità il proprio modo d'essere.
L'ascolto dei notiziari alla mattina appena svegli e alla sera
prima di andare a letto, che sono i momenti in cui il nostro
sistema è più ricettivo, sensibilizza il nostro sistema
nervoso alle percezioni drastiche e sofferte.
Sia bene
inteso che non è l'avvenimento in sé ma è il modo
convenzionale nel quale l'avvenimento viene recepito e riportato
che, fungendo da modello per le nostre percezioni future, può
avere gravi controindicazioni delle quali l'utente dovrebbe
essere cosciente.
Il
saggio vede la dea della bellezza e dell'amore, anche là dove
l'uomo comune vede l'orrore, il saggio coglie il sorriso del
Divino in ogni momento della vita.
Deve arrivare il momento in cui il meditante supera il dolore,
l'ignoranza, la morte, in quanto la sua percezione del dolore,
dell'ignoranza e della morte cambia al punto da permettergli di
vivere un dolore che non fa male, un'ignoranza e una morte senza
buio né negazione.
"La nascita è irreale e la morte è pure irreale, solo
l'esperienza è reale", afferma il Bordo, il Libro Tibetano
dei Morti.
La meditazione deve servire a trasformare la qualità della
nostra esperienza al fine di fugare in noi ogni paura di fare
esperienza e condurci verso l'esperienza totale, il Divino.
Non è possibile meditare veramente senza essere decisi a
sottrarci all'ipnotismo collettivo che ci spinge a ripete- re
meccanicamente delle scelte percettive le quali alimentano il
nostro senso dell'orrore e della mediocrità.
Rompere con le abitudini, sottrarci agli stimoli che
continuamente ci coinvolgono nel modo abituale di percepire del-
l'uomo comune con le sue nevrosi anche solo per pochi giorni può
essere d'importanza fondamentale ai fini della crescita
personale.
La mia esperienza nel condurre gruppi di meditazione mi ha
portato a constatare che dai ritiri di due o tre giorni le
persone escono sempre cambiate nel profondo.
Un ritiro di meditazione consente al tuo sistema nervoso di
sintonizzarsi su una frequenza percettiva diversa da quella
abituale e ti apre la via a una desensibilizzazione costante e
continua alla percezione negativa.
Un ritiro di meditazione è un'occasione di risveglio che tutti
i meditanti dovrebbero riproporre a se stessi con una frequenza
tale da consentire a se stessi il pieno risveglio dall'ipnotismo
percettivo comune.
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